Antonella

Antonella
...è con questi occhi che ancora guardo e scopro il mondo

sabato 4 gennaio 2014

Scrittura collaborativa on line

Che piacere ricevere dalla mia collega Candida Rossini del materiale  che realizzammo nell'anno scolastico 2000/2001...sono  cambiati i mezzi,usavamo solo la posta elettronica e la prima chat con la voce ci emozionò così  tanto che ancora lo ricordiamo...eppure il progetto potrebbe essere ancora attualissimo e da rifare adeguandoci ovviamente ai nuovi mezzi multimediali.
Candida scrive:

MEETING WEB-FRIENDS
COMUNICARE PER CONOSCERE USANDO LE NUOVE TECNOLOGIE

L’esperienza risale all’anno scolastico 2000/2001 e purtroppo non sono stati
conservati tutti i materiali usati durante il percorso.
L’insegnante era allora titolare nella sua scuola del progetto ‘C.I.A.O.’,
(‘Communication Is An Opportunity’), che aveva come obiettivo principale l’offrire ai
bambini la possibilità di ampliare le loro conoscenze, usando la lingua straniera in un
contesto reale di comunicazione.
Durante un'esperienza di comunicazione sono infatti coinvolte molte aree disciplinari:
la lingua italiana o straniera, gli studi storici, geografici, scientifici, l'area delle
educazioni, la logica matematica e le scienze. Comunicando inoltre si ha l'opportunità
di venire in contatto con persone, storie e avvenimenti e quindi di arricchire le proprie
conoscenze anche dal punto di vista umano.
La rete, con la posta elettronica e con internet, può permettere scambi e contatti in
tempi brevi e si è cercato di sfruttare dal punto di vista didattico l'uso delle
tecnologie della comunicazione, cercando e creando occasioni di incontri e scambi con
altre scuole, realizzando prodotti a più mani, costruiti insieme anche da partners
molto lontani, ma legati da uno scopo comune.
Collaborando con compagni distanti e diversi si superano le barriere geografiche , si
scoprono le differenze e si cerca di trasformarle in risorse, perché nella cooperazione
su un progetto comune sono importanti tutti i contributi.
Lavorando nel laboratorio multimediale poi, ciascun alunno può manifestare il proprio
tipo di intelligenza; il computer diventa un mezzo per comunicare con gli altri
producendo così intelligenza collettiva grazie alla messa in comune delle diverse
intelligenze personali. Il laboratorio multimediale trasforma il gruppo in una comunità
di apprendimento, in cui si cercano soluzioni ai problemi e si impara attraverso la
cooperazione e la collaborazione.
KEYPAL PROJECT ‘UNO STRANO INVITO’,
VISTO DALL’INSEGNANTE E DAI BAMBINI
DELLA SCUOLA L. BORIONE DI GASSINO
Tutto è nato dal desiderio di svolgere con gli alunni delle mie classi quinte attivita’ di
corrispondenza telematica con alunni d’altre scuole, usando la lingua inglese.
Ho conosciuto la mia collega toscana Antonella Coppi scrivendo in una lista di
discussione di insegnanti elementari e, dopo i primi contatti, ci siamo chieste che cosa
avremmo potuto fare per realizzare il nostro progetto, dopo di che abbiamo iniziato
una fitta corrispondenza per progettare il nostro lavoro in classe.
E’ stata portata avanti l’idea di una cooperazione telematica che avesse un prodotto
finale che fosse frutto del lavoro in comune delle nostre classi, ma tutto doveva avere
come input l’arrivo di un messaggio per le classi interessate nel laboratorio
multimediale.
Ci siamo orientate sulla tematica di Halloween, visto la grande attrattiva che questa
festa esercita sui bambini che ora la festeggiano anche qui in Italia.
DESTINATARI
Le classi quinte del plesso L. Borione di Gassino e la classe 4 della scuola elementare di
Casteldelpiano in Toscana
OBIETTIVI
Obiettivo principale del progetto dal punto di vista dell’apprendimento è quello di
favorire l’apprendimento della lingua inglese in un reale contesto di comunicazione e
di conoscere nuovi amici e il luogo in cui essi vivono.
ATTIVITA PREVISTE NEL PROGETTO
· cooperare in rete per costruire una filastrocca, sulla base di una nota rhyme
inglese (Vedi testo: ‘In a dark dark wood…’.) inventando una strofa ciascuno, e
preparare e risolvere indovinelli e per scoprire la provenienza e l’identita’ dei
partners, conoscendo il loro ambiente e il loro paese.
· Leggere e comprendere i messaggi che arrivavano in lingua inglese, preparare
insieme le relative risposte, cercando quando necessario le informazioni
richieste.
ATTUAZIONE DEL PROGETTO
Siamo partiti con un invito, giunto all’indirizzo di posta elettronica della scuola (erano
le prime esperienze nel mio istituto) che proponeva un’avventura misteriosa legata al
periodo di Halloween e abbiamo continuato fino a scoprire l’identità degli amici
sconosciuti.
All’arrivo delle e-mail l’insegnante cercava di nascondere la provenienza
sbianchettando il nome della scuola di provenienza per non far trapelare la vera
provenienza delle mail e mantenere quindi alta la motivazione dei bambini.
C’era poi la lettura e la comprensione della strofa ricevuta con l’aiuto, dove era
necessario, del vocabolario e/o dell’insegnante; seguiva poi la preparazione a coppie, o
al massimo in gruppi di tre della nuova strofa (le parti che non si sapevano esprimere
in inglese erano lasciate in italiano in questa ‘brutta copia’ del lavoro); successivo
aggiustamento da parte dell’insegnante delle strofe degne di nota, quattro o cinque
per volta,
E infine, votazione nelle due classi per decidere la strofa da inviare agli amici ancora
sconosciuti.
Abbiamo deciso di non seguire proprio fedelmente la struttura della filastrocca (che
ripete uno schema fuori-dentro), ma di lasciare liberi i bambini di spaziare con la
fantasia .
Siamo arrivati fino a Natale, periodo in cui è giunta quasi automatica la conclusione e
ci e’ sembrato piu’ che mai adatto il titolo ‘Hallowchristmas’
Alla fine della creazione della filastrocca è sorto spontaneo il desiderio di conoscere
la provenienza dei loro partners; infatti i bambini non sapevano assolutamente nulla di
chi erano i bambini che avevano spedito il misterioso invito.
Si è quindi partito molto da lontano facendo uso di strutture necessarie per chiedere
la provenienza con domande tipo: Do you live in America? Do you live in Europe?, ecc…,
‘Are you from…’ e relative risposte.
Si e’ proseguito così dando reciprocamente ai partners indizi sempre più dettagliati
per aiutarli a scoprire la zona di provenienza, prima l’Italia, poi il Piemonte, poi
abbiamo scritto che abitiamo lungo la riva destra del fiume più lungo d’Italia, loro
hanno risposto dicendo che vivono sulle pendici di un monte molto boscoso, che un
tempo era un vulcano, alto m. …….
Abbiamo preparato anche dei crosswords e inviato mappe del luogo di residenza.
E’ evidente come tale lavoro abbia comportato per gli alunni oltre ad attivita’
linguistiche in inglese, anche la ricerca di informazioni nel campo geografico e
ambientale.
Dopo aver scoperto il paese di provenienza, si e’ iniziato a fare domande su di esso, poi
sulla scuola, e poi, naturalmente, sui bambini.
Abbiamo pensato ad una sorta di ‘Indovina chi?’ in cui i bambini si sarebbero inviati un
loro ritratto e una loro descrizione e i partners lontani dovevano abbinare descrizioni
e disegni cercando di dare un nome ai visi disegnati.
(Vedi ‘Wanted’ e ritratti)
Questo ha comportato un lungo tempo di esecuzione e ha reso evidente ai bambini
come i disegni e le descrizioni dovevano essere il piu’ possibile precise , altrimenti era
molto difficile scoprire le identita’ dei loro compagni.
Sono stai inviati gli autoritratti creati da ogni bambini e una descrizione fisica .
Avremmo dovuto concludere il nostro lavoro con un collegamento sincrono in
netmeeting via computer (non avevamo ancora webcam) ed era anche stato
predisposto tutto per il collegamento ma, purtroppo per motivi di tempo, (eravamo
arrivati agli ultimi giorni dell’anno scolastico) questo non e’ stato realizzato.
Ricordo l’emozione quando, facendo le prove con Antonella , ho sentito dalle casse del
pc la sua voce!
Come conclusione del lavoro e per permetterne la visibilità ai genitori e agli altri
bambini della scuola, si e’ realizzata semplicemente in forma cartacea una sequenza
della filastrocca con disegni e testo.
DIFFICOLTA’ RISCONTRATE: lentezza della procedura, dovuta al fatto di dover
lavorare, nel mio caso, con due classi e quindi ripetere due volte le stesse operazioni
per preparare le strofe o gli indizi da inviare.
In alcuni casi, in seguito a parità di voti, abbiamo lasciato ai nostri partners la
possibilità di scegliere quale strofa loro preferissero.
Molto tempo dedicato alla preparazione delle attività, sia da parte dell’insegnante,
(scaricare e-mail, scansionare i disegni, ecc..) sia con i bambini.
OSSERVAZIONE DEGLI ATTEGGIAMENTI DURANTE LO SVOLGERSI DELLE
ATTIVITA’ E VALUTAZIONE DEL PROGETTO
Si e’ potuta rilevare durante tutte le fasi del progetto una grande curiosità e una
vera motivazione a comprendere i messaggi , soddisfazione nell’aver compreso e
successivo, direi quasi immediato, desiderio di pensare ad una risposta.
Inoltre l’affrontare attività divertenti nel provare a indovinare gli indizi ricevuti o a
risolvere i cruciverba hanno contribuito molto all’apprendimento.
Tutti questi stati emotivi, che possono apparire secondari, ritengo per esperienza
diretta che siano stati di fondamentale importanza per l’apprendimento.
Non c’e’ apprendimento senza motivazione e in questo caso gli sforzi fatti per tenere
sempre viva la motivazione hanno dato sicuramente i loro buoni frutti.
I bambini manifestavano inoltre un grande senso critico nella lettura dei messaggi dei
compagni ed erano subito pronti a trovare errori o imprecisioni nei lavori dei loro
partners.
Candida Rossini,giugno 2008

FILASTROCCA CHE TUTTI I BAMBINI
CONOSCEVANO IN PARTENZA
IN A DARK, DARK WOOD…….
In a dark, dark wood there was a dark, dark, house,
And in that dark, dark house, there was a dark, dark, room,
And in that dark, dark room, there was a dark, dark, cupboard,
And in that dark dark cupboard there was a dark, dark, shelf,
And in that dark, dark shelf, there was a dark, dark, box
And in that dark, dark box, there was a GHOST!


...e questa è la filastrocca  nata dal lavoro di scrittura  collaborativa:




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